Jane Austen svelata

di Federica Colantoni


Una delle romanziere più apprezzate di tutti i secoli. E la volontà di raccontarla è forte in chi la studia e la ama. Come sempre, le biografie riescono bene quando si mescolano competenze e passione. E questo è un felice esempio di questo connubio...

 

IerolliJane Austen si racconta è la biografia di una delle romanziere più amate scritta, come suggerisce il titolo, in parte di suo pugno. Con questo non si deve presumere che Jane Austen abbia avuto la voglia e l’intenzione di ritrarsi, ma qualcuno ci ha pensato al posto suo. Giuseppe Ierolli, traduttore ed esperto della scrittrice, ci trasmette un pizzico della sua conoscenza organizzando in questo libro parte della corrispondenza tra Jane Austen e i suoi familiari, in particolare con la sorella Cassandra, in cui letteralmente si racconta e ci racconta i particolari della sua vita quotidiana.

Uomo raro Ierolli, che si confessa amante della letteratura austeniana. Questo amore così travolgente, che nasce nel periodo universitario, lo porta alla traduzione dell’opera omnia di Jane Austen. Ma non è stato un colpo di fulmine. Nell’intervista a un Janeite d’eccezione, pubblicata sul blog Old Friends and New Fancies nel 2013, Giuseppe Ierolli confessa di aver abbandonato a metà Orgoglio e Pregiudizio la prima volta che l’ha preso in mano. Ma come tutti i grandi amori anche questo aveva bisogno di tempo per maturare. Per scoprire in seguito quello che ogni lettrice (o lettore) della Austen scopre: leggere Jane Austen è leggere la sua vita e, io aggiungo, la nostra.

Quante giovani Catherine Morland vivono l’eccitazione di ogni istante vissuto lontano da casa, desiderose di scoprire il mondo che le circonda. Quante Elizabeth Bennet che, con ammirevole impudenza, non si lasciano intimidire da persone più autorevoli. Innumerevoli le Anne Elliot, che troppo facilmente si fanno persuadere a rinunciare a un amore o a un sogno o al sogno di un amore e, altrettanto facilmente, se ne pentono subito dopo, ma che proprio grazie a quell’errore riescono a raggiungere la consapevolezza di sé. E le Emma Woodhouse, belle e acute, che rimangono deluse quando scoprono che il proprio ingegno è nullo se non viene accompagnato dal buon senso… Per ogni eroina della Austen ci sono migliaia di ragazze e donne moderne che non solo si immedesimano, ma si riconoscono in loro. Il riconoscimento è la vera essenza di una storia, di una buona storia. Capire chi siamo leggendo le parole che hanno contribuito a far diventare una ragazza una donna, diventando donne a nostra volta.

Sette capitoli, dunque, coscientemente suddivisi in base ai trasferimenti e alle fasi salienti della vita di Jane Austen, che ci trasportano per qualche ora indietro di duecento anni, nella campagna inglese di fine Settecento, tra la società borghese, nei salotti e nei balli.

“Il trascorrere del tempo, la sensazione di un tempo irrevocabilmente perduto anche quando l’amore perduto viene ritrovato, e con l’amore la perduta bellezza, è un tema fondamentale del romanzo”, queste parole di Anna Luisa Zazo, curatrice e autrice della prefazione dell’edizione Oscar Mondadori del 2011 di Persuasione, focalizzano l’attenzione su un tema ricorrente nel romanzo e nell’esperienza di Jane Austen: il tempo.

Elemento che si riscontra anche nella raccolta di Ierolli, in maniera meno poetica e romantica ma comunque funzionale alla lettura. L’autore, infatti, propone una frammentazione della vita di Jane Austen in primo luogo attraverso i luoghi visitati e vissuti, in secondo luogo scandendo in modo accurato il tempo. Volendo essere riduttivi Jane Austen si racconta non è solo una raccolta epistolare ma anche una raccolta cronologica, un approfondimento della biografia della Austen che è stato fatto seguendola, per quanto possibile, nei momenti più significativi della sua vita fino al giungere della malattia e dell’inevitabile morte. Insieme a Ierolli, e con il suo aiuto, possiamo diventare spettatori.

Seguire la famiglia Austen in tutti i suoi spostamenti non è impresa da poco. In pochi anni si sposta da Steventon a Bath, a Southampton, a Chawton, e ognuna di queste residenze ha una forte influenza sulla Jane Austen ragazza, donna e, ancora di più, scrittrice. Giuseppe Tomasi di Lampedusa scrive “la Austen è uno dei pochi romanzieri che ha davvero creato un mondo […]”, questo mondo è quello che conosce, quello di cui scrive. È i posti che visita, in cui vive. È le persone che incontra in un attimo fugace, e quelle che conosce da tutta una vita. Ierolli ci dà la possibilità di conoscere meglio questo mondo. Modestamente fa capolino tra una lettera e l’altra, spiegandoci il contesto e introducendoci le lettere seguenti. Dai suoi interventi capiamo come la Austen abbia preso ispirazione dai luoghi visitati per ambientare i suoi romanzi, o come il dettaglio di una catenina regalata a Jane Austen dal fratello Charles sia diventata la catenina regalata a Fanny Price dal fratello William:“[Charles] Ha ricevuto 30 sterline come sua parte di ufficiale e se ne aspetta altre 10 – ma a che serve avere un premio se lo usa per fare regali alle Sorelle. Ha comprato due catenine d’oro con Croci di Topazio per noi; – bisogna fargli una bella lavata di capo. –” [Ierolli, G. Jane Austen si racconta, Utelibri, 2012, p. 68].

Piccolezze dunque, trascurabili dettagli, quelli che nei romanzi si leggono con disattenzione, ma che nella realtà sono stati fondamentali.

Non eccediamo, però, in un assoluto biografiamo. Non presumiamo, dopo questa lettura, di conoscere Jane Austen. Poco si sa della sua intima persona. Sappiamo, certo, che fu una donna con spiccata ironia, legata alla famiglia, di vivace intelligenza, in perfetto equilibrio tra serietà e frivolezza, ma tutte cose superficiali. Le lettere alla sorella Cassandra sono gioielli rivelatori, ma non dimentichiamo che la maggior parte furono bruciate dalla stessa Cassandra, forse per mantenere privato quel profondo legame che si può instaurare solo tra sorelle.

Ciò non toglie che una dopo l’altra le lettere di Jane Austen si leggono proprio come i suoi romanzi, d’un fiato e con un sorriso. Da quando era la ragazzina che scriveva i racconti per divertire la famiglia, a quando diventa una giovane donna che cerca il suo stile, fino ad arrivare alla scrittrice matura e affermata, con questo piccolo libro possiamo accompagnarla nel suo viaggio…come ombre silenziose che viaggiano nel tempo e seguono la loro beniamina.

Noi donne moderne abbiamo bisogno di diventare lady ogni tanto, e per un momento solo ci sentiamo gentildonne che vengono delicatamente corteggiate, che parlano di quale pizzo indossare e quale merletto comprare. Giuseppe Ierolli ci aiuta in questo, e che fosse o meno la sua intenzione lo ringraziamo.

 

"Jane Austen si racconta", Giuseppe Ierolli, Utelibri, 2012

Federica Colantoni -

Laureata in Sociologia, ma capisco (troppo tardi) che non fa per me.
Corro ai ripari saltellando qua e là tra vari corsi di tecniche di redazione, convinta che non è mai troppo tardi per realizzarsi.
Riservata e di poche parole, cerco la mia strada tra un libro e l'altro.
Trovando difficile esprimere i miei pensieri, tento di lasciare una piccola parte di me con la scrittura.
Sono cresciuta con il fantasy - inizio alle elementari con...Harry Potter - che mi ha accompagnata per tutto il liceo e parte dell'università.
Proprio in quel periodo cerco di ampliare i miei orizzonti leggendo tutti quei libri che a scuola si studiano a malincuore.
Mi innamoro del "barone rampante". Non digerisco "Re Artù".
Proprio ora sto viaggiando per il Terramare con Ged. E non vedo l'ora di mettermi in viaggio per Mordor.

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