Scrivere o digitare? Questo è il problema


Scrivere o digitare?  Questo è il problema

 

scrivereAlla carta stampata si è affiancato un fedele compagno: il web.

Libro ed E-Book, lettera ed e-mail: la loro sarà convivenza o antagonismo?

Tempo addietro, una persona a me molto cara, è riuscita a farmi comprendere un concetto tanto semplice quanto importante: se una cosa la osservi da più punti di vista, mostrerà i suoi angoli più diversi e allora sì che potrai dire di averla analizzata al meglio.

Il significato di per sé non è assolutamente complesso ma nasconde una rilevante utilità se applicato a tutte le questioni che richiedono un’opinione o solo una considerazione.

Adottando questo metodo di analisi, vorrei affrontare le diverse interpretazioni, talvolta discordanti, che ruotano attorno a un tema molto attuale: l’avvento del digitale nel mondo dell’editoria.

Inizio facendo una cosa semplicissima: verificare il significato della parola scrittura.

Scorrendo il dizionario che trovo in casa, leggo: “L’operazione dello scrivere… ||modo di scrivere: con riferimento a vari alfabeti, sistemi e caratteri impiegati… || al mezzo col quale viene effettuata… alle particolari caratteristiche individuali” e la descrizione prosegue ampia con molte altre definizioni proprio come ampio è l’ambito dello scrivere.

L’origine di quest’azione, impressa nel DNA di ognuno di noi, si perde nella notte dei tempi; ogni civiltà è caratterizzata da usi e costumi, dal proprio linguaggio e, conseguentemente, dal proprio alfabeto. In quest’ultimo ambito capita che talvolta le singole lettere siano simili a più paesi o talvolta siano completamente diverse. Le lingue inglese e tedesco, per esempio, hanno grammatiche differenti ma i segni grafici, salvo qualche eccezione, sono simili. Con il cirillico la cosa cambia notevolmente, per non parlare poi del cinese o del giapponese.

Ora, se scruto il mondo dal punto di vista della scrittura intesa quale operazione dello scrivere noto tratti propri e distintivi però se lo osservo interpretando la scrittura nei suoi vari significati, accanto alla diversità, anche concettuale, incontro un oggetto semplice ma comune: il libro. Nel dizionario il suo significato è così spiegato: “Serie continua di fogli stampati, della stessa misura, cuciti insieme e forniti di copertina o rilegatura…”. Seppur con il trascorrere del tempo molti documenti cartacei siano andati persi, innumerevoli libri si sono conservati: sono  pagine e pagine nate dall’unione logica di segni grafici segnati sulla carta.

Proseguendo e mutando il punto di osservazione, prendo atto che la scrittura, oltre ad essere definita dalla grafia e dalle meravigliose peculiarità che la caratterizzano, risponde a un’esigenza fondamentale: comunicare. E il libro è proprio il suo strumento. A tal proposito mi piace pensare a questo oggetto come a una nave che solca i mari per trasportare, in terre lontane, messaggi e verità.

In passato le pagine scritte, anche le più private, erano autentici messaggeri di sentimenti profondi; anche il cuore affidava all’inchiostro e alla carta le gioie, i sussulti, i dolori… Pensiamo alle lettere d’amore, alle calligrafie vissute degli emigranti o dei soldati al fronte. E i grandi matematici, scienziati, fisici? Nelle loro grafie, nelle loro macchie di inchiostro hanno sigillato e trasmesso concetti fondamentali alla nostra esistenza.

Quante copie di libri, manuali, raccolte sono conservate nelle importanti biblioteche sparse per il mondo, e stringendo il campo di osservazione, anche ognuno noi, nel nostro piccolo, conserva piccole biblioteche private: libri ricevuti in regalo, ai quali si affianca anche qualche emozione,  oppure i classici della letteratura che sono stati affrontati a scuola e tenuti per ricordo,  gli stessi manuali scolastici che si conservano per i propri figli, lo stesso dizionario, un libro letto per curiosità…

Con i tempi moderni compare, accanto alla carta stampata, un mezzo che talvolta è visto con occhi sospettosi: il web.  Ecco come viene definito nel dizionario: “Sottorete di Internet che riunisce i siti che permettono un sistema di navigazione ipertestuale e visualizzabili sul computer per mezzo di appositi programmi software (detti ‘browser’)… anche come agg.: pagine w. …” e altro ancora.

A una prima osservazione, diciamo istintiva, mi verrebbe da dire che non ha nulla da condividere con il mondo editoriale, chiamiamolo così, “tradizionale”. Guardando un po’ più attentamente il nuovo (anche se oggi questo aggettivo non ha più molto valore) venuto, bè appaiono punti di vista diversi e interessanti.

Nel web non si parla forse di pagine? Certo non le si sfoglia manualmente e il click sostituisce il delicato fruscio della carta stampata. Si passa velocemente da un argomento all’altro, si interagisce istantaneamente nella lettura o, semplicemente, nella veloce consultazione. Non troviamo un indice prestabilito ma lo scegliamo noi collegandoci con i vari link.  Quindi un aspetto peculiare di questo nuovo modo di comunicare è l’immediatezza, unita tuttavia a una mancata fisicità dello strumento.

Mi spiego meglio. Il fascino della carta, il suo profumo, il tenere il mano un libro a noi caro, possiede un’unicità propria, però se osservo il web con gli occhi del progresso, lo vedo ben inserito in questa società scandita da ritmi sempre più accelerati.

I social network permettono un collegamento costante e veloce, le testate giornalistiche on line rispondono molto bene al loro scopo di informare. È vero che attraverso il web c’è maggior pericolo di notizie fasulle, ma lo stesso potrebbe succedere con la carta stampata. Ciò che realmente cambia credo sia il tempo d’azione. Peraltro mi trovo a pensare che per i non amanti del pc, la lettura del giornale cartaceo è sicuramente un “rito” insostituibile.

Di per sé la lettura è un’ottima compagnia e oggi si ha la possibilità di scegliere in che modo affrontarla: anche attraverso l’E-book. Sinceramente non lo sento molto vicino al mio modo d’essere ma ne comprendo la formidabile utilità: la lettura è un momento in cui si viaggia in mondi e storie infinite. In questa società che si muove sempre più sul digitale, bè se a qualcuno piace sfogliare cliccando, ben venga. Attraverso questo piccolo oggetto credo che la cultura non sia in pericolo, in realtà ha trovato una nuova collocazione per poter essere “a passo coi tempi”.

I giorni moderni sono caratterizzati da una mobilità sociale continua e sempre in balia di cambiamenti. E i cambiamenti hanno interessato anche i rapporti umani: le persone si muovono per il mondo con facilità e grazie al fatto di essere altrettanto facilmente, diciamo così, on-line, le distanze si sono quasi azzerate.  Una volta si attendevano mesi prima di poter avere notizie di chi “era partito”, oggi i tempi di attesa si sono notevolmente ridotti grazie a un altro strumento, figlio del progresso: le e-mail.

Questo termine ha un significato preciso: “Posta elettronica… messaggio inviato tramite posta elettronica”. È quindi il formato digitale della vecchia lettera scritta a mano e questi “testi elettronici” (mi si passi la licenza del termine) talvolta rispondono all’esigenza di comunicare emozioni e sentimenti, in un lasso di tempo brevissimo. Tuttavia, in questo caso, c’è un punto di vista un po’ “irreversibile”: la calligrafia è penalizzata. Nella lettera scritta a mano, la grafia è legata alla personalità di chi scrive, è una sorta di segno di “riconoscimento fisico” della persona, insomma una peculiarità ben definita. Con la scrittura a video, la calligrafia viene abbandonata e l’impatto visivo risulta impersonale.

Se sposto, però, l’osservazione verso la sostanza di quanto viene scritto, ritengo che il messaggio può essere profondo e personale seppur digitato su una tastiera universale.

Il progresso, poi, ha portato con sé anche la chiavetta USB, ovvero “memoria elettronica esterna assai capiente ma di ridottissime dimensioni che si inserisce nelle porte USB del computer”, in parole semplici: un utilissimo mezzo di archiviazione. In biblioteca è sicuramente affascinante scorrere l’indice sulle copertine dei libri fino a quando non si è trovato ciò che serve e lo si prende in prestito per poi riportarlo, ma con un mondo che corre richiedendo sempre più immediatezza, le USB non sono poi così male. Potremmo considerarle piccole biblioteche portatili caratterizzate da un tempo di divulgazione più immediato? Io credo proprio di sì!

Tirando le fila del discorso, credo che carta stampata e web non siano antagonisti ma complementari. E-Book, libro, pagine web di quotidiani di informazioni, carta stampata, l’uno non potrà mai sostituire totalmente l’altro e i cambiamenti non sono concettuali ma strumentali.

Personalmente non credo che la carta stampata corra il rischio di scomparire e il dibattito editoriale-digitale, è in realtà un dibattito che coinvolge due pensieri: progresso e la tradizione. E come in ogni campo dove i due elementi sono coinvolti, non si parla di antagonismo ma complementarietà. L’uno è utile all’altro, si tratta solo di trovare il punto di equilibrio nel mezzo delle due misure.

E, concludendo con un po’ di filosofia, nella vita è sempre una questione di equilibrio…

 

Francesca Girardi -

Mi presento a tutti voi: sono Francesca Girardi e ho 34 anni.

La mia vita è sempre stata colma di cambiamenti: sono nata a Roma dove ho trascorso la maggior parte dell’ infanzia,  poi le vicissitudini della vita mi hanno portato a conoscere  un po’ di Irlanda approfondendo così la conoscenza della lingua inglese per poi arrivare  in Trentino dove il mio cuore ha trovato dimora.

Le novità non mi spaventano e nella vita mi piace esplorare, non dare mai nulla per scontato e andare alla scoperta delle sorprese presenti sulla mia strada.

Laureata in lettere, ho scoperto la passione per la scrittura un po’ per volta. Quando ero piccola il foglio bianco non era proprio il mio compagno preferito ma crescendo e maturando, ho imparato ad amarlo.

Oggi, quando mi ritrovo a scrivere mi sento libera di esprimere le idee, i pensieri e poco importa se scrivo per me o per gli altri: l’importante è tradurre in parole le emozioni.

E la soddisfazione maggiore è quando attraverso le parole, riesco a far emozionare gli altri…

 

Piccoli traguardi raggiunti:

  • Partecipazione alla seconda edizione del concorso letterario Logos, casa editrice Giulio Perrone, con la poesia Condivisione, inserita nell’antologia.
  • Partecipazione alla X edizione Premio Città di Colonna “La Tridacna” con la poesia La sabbia del tempo, inserita nell’antologia.
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