Intervista: Una donna


 

narniEster Basile è una donna straordinaria. Sempre in movimento, organizza iniziative che lasciano il segno, come il festival letterario di Narni. Concentrata sulle tematiche del femminile, non scivola mai nella retorica e nella banalità. E i risultati si vedono…

di Francesca Pacini

 

Quando è iniziata la tua passione per la lettura? Ci racconti il tuo percorso?
La mia formazione letteraria è iniziata in giovanissima età nella biblioteca dei nonni paterni

attraverso tutta la letteratura russa e dai nonni materni con la sapienza di mia nonna Maria

che mi affabulava con i suoi discorsi sulla Sicilia sulla scrittura, sulla tradizione e mi avvicinava al

linguaggio del cinema.

Sono seguiti anni di coscienza politica e di approfondimento sulla storia delle donne e sulle loro

produzioni saggistiche e letterarie e d’indagine filosofica attraverso il lavoro in Istituto Italiano

Per gli Studi Filosofici di Napoli

Anche la Presidenza della Consulta della Regione Campania per le pari opportunità mi ha condotto ad una verifica sul campo.

 

Come è nata l'idea del festival di Narni? Ci racconti la sua storia?

L’Idea del festival giunto alla VI Edizione a Narni, “Alchimie e Linguaggi di donne”, è nato dopo 25 anni di pratica con le donne e di studi in Storia delle Donne e Archivi a seguito della mia formazione con la Società delle Storiche e con Annarita Buttafuoco prima, delle Filosofe e delle Letterate. Anche a seguito della presenza istituzionale come Presidente della Consulta Regionale della Campania per Pari Opportunità ma soprattutto per la passione per la ricerca. A seguito dell’impegno come filosofa da 30 anni in seno ad un istituto che ha rappresentato la filosofia nel mondo. Ecco perché prima ho ideato La tela del mediterraneo, progetto che da dieci anni è in seno all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e che porto avanti con seminari nazionali ed internazionali per approfondire la cultura e i diritti nell’area del Mediterraneo. Il festival vuole essere quindi un anello di congiunzione vuole approfondire la storia e i linguaggi delle donne in un’ottica di genere, non tralasciando le intersecazioni con letteratura, storia, filosofia ed arti. È una scommessa di confronto fra professioniste che indagano i vari momenti storici, che utilizzano i loro approfondimenti per decodificare ciò che attraversiamo.

Il valore è intrinseco all’operazione stessa. Fare rete con l’Italia e non solo: con il Marocco, i Paesi arabi, la Croazia, l’Istria. E, dopo aver costruito insieme un percorso di dialogo, con la Francia, la Spagna , la Germania e il Portogallo. La rete ci dà quel respiro internazionale per conoscere le altre università ed idee e studi.

I temi di approfondimento dell’anno 2013 sono stati:

Un tavolo su donne-cultura-politica dedicato alle Madri della Costituente come la Sen Giglia Tedesco Tatò e la Sen Teresa Mattei.

Uno sguardo sul lavoro di Anna Lizzi e sui diritti delle donne nell’area del Mediterraneo, in questo ci aiuteranno la Sen. Vittoria Franco, le storiche, le avvocatesse. Modera Tiziana Bartolini di Noi donne.

Un tavolo su crimini, su donne e mobbing con psichiatre e sociologhe e avvocatesse e studiose.

Un Ttvolo sulla filosofia dell’inquietudine, tema molto interessante per i nostri giorni con studiose del fenomeno.

Un tavolo sulla scrittura di Elena Ferrante con esperte innumerevoli scrittrici ospiti, sempre con noi l’amico poeta Elio Pecora che parlerà della traduzione, e l’amica Barbara Alberti.

Tanti ospiti fra gli attori: Anna Maria Ackermann, Milena Vukotic, Lucia Stefanelli, Arnolfo Petri,

le poetesse de La tenda berbera che saranno ospiti in Istria e in Francia, le pittrici e le musiciste il duo di Susanna Canessa.

Narni e Napoli hanno già avuto molti scambi culturali con il nostro Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli quando abbiamo organizzato un seminario con l’archeologo Roberto Nini in un confronto fra la Narni sotterranea e la Napoli sotterranea, quando la famiglia Custodi di Terni si è recata da noi per un omaggio ad Anna Lizzi con l’avv. Roberta Isidori.

Insomma i luoghi si intersecano con le loro particolarità che sono quelle che mi hanno fatto innamorare della cittadina di Narni dal primo momento per le sue atmosfere.

I luoghi sono la storia e la memoria della nostra civilizzazione. Guardiamo ora ai nostri fratelli che sbarcano.

Narni è stata scelta anche per essere al centro dell’Italia perfetto luogo di congiunzione di tutte le nostre reti di studiose, letterate che sono arrivate dal Marocco alla Croazia, dalla Francia al Portogallo, dalla Svizzera alla Sicilia

La filosofia è la teoria e prassi che è nel nostro agire, consapevoli delle difficoltà storiche, economiche e non volendo tralasciare le nostre passioni abbiamo creato una cittadella della cultura che è in continuo fermento e dialogo e rete. Questa ci sembra una grande conquista per abbattere

le indifferenze. I luoghi privilegiati in cui si pensa, ci si confronta ci rendono migliori e ci fanno costruire percorsi comuni. Ad Atene si sono incontrati di recente filosofi da tutto il mondo per approfondire tematiche e passaggi epocali, a Narni ci incontriamo per formalizzare un patto di lealtà e di costruzione fra di noi, ognuna con il suo campo di indagine.

Si costruisce una realtà di lavoro ed una fucina d’idee per i prossimi appuntamenti.

 

 

Altre belle iniziative: La Tela del Mediterraneo…

Con questo progetto abbiamo inteso considerare l’universo femminile in questo nostro Mediterraneo in un percorso di affermazione dei diritti. Mensilmente abbiamo affrontato da 10 anni  con i nostri seminari presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli i diversi contributi, le esperienze ad esempio legate ai diritti di cittadinanza delle donne del Maghreb, in collaborazione con  Maria Grazia Ruggerini  dell’IMED di Roma e Bernadette Rigaud e Maria Grazia Rossilli per i diritti delle donne nella comunità europea. Anche le nostre scuole estive hanno tenuto conto dei nuovi linguaggi nell’Area del Mediterraneo a partire dalla prima esperienza a Camaiore e poi a seguire a Narni dove si  è svolta regolarmente la scuola estiva coordinata dalla dott.ssa Esther Basile e dove siamo al sesto anno di un Festival della Letteratura e Filosofia e Saggistica al femminile che insiste sui temi di confronto e sull’analisi di una narrazione filosofica anche di frontiera. Il Presidente Giorgio Napolitano ha dato per il festival due medaglie.

Lavorare con le donne sui loro diritti non rappresenta una forma di intervento settoriale, ma una strada specifica per entrare nel merito della democrazia, dello sviluppo e dell’inevitabile nesso che lega i due termini. Non solo infatti le donne sono ritenute, ormai anche da molti economisti, fondamentali “agenti di sviluppo” soprattutto nei paesi del “Sud del mondo”, ancor prima, l’essere riconosciute cittadine nel senso autentico della parola diviene l’unico modo per giocare a pieno tutte le potenzialità femminili e dare visibilità a ruoli e compiti per lo più gravemente sottovalutati. Per questa ragione, proprio trattando temi specifici anche in un’ottica di genere, si ha la pretesa di dare un contributo all’allargamento e al consolidamento del processo democratico nel suo insieme e di portare in tal modo un ulteriore tassello alla costruzione, anche nell’area mediterranea, della politica di mainstreaming sancita dalla piattaforma di Pechino.

Ci ha confortato in questa crescita la volontà di collegarci sempre alla storia, ecco perché abbiamo avuto vicina l’amica preziosissima Senatrice Giglia Tedesco Tatò sempre presente con noi in Istituto, ma anche Marisa Rodano e Anna Rossi Doria, Marisa Mattei donne la cui valenza aiuta la nostra ricerca.

L’obiettivo della Tela sarà quello di creare un osservatorio permanente e stiamo lavorando per tenere insieme la nostra rete già costituita a Napoli dalla collaborazione con la Biblioteca di Napoli e  il direttore Mauro Giancaspro, La Soprintendenza Archivistica della Campania con la sua direttrice  Storchi e l’Archivio di Stato con la sua direttrice Imma Ascione.

Stiamo lavorando con il nostro Progetto “ La Tela del Mediterraneo” anche sulle fonti e gli archivi e proprio ieri abbiamo inteso focalizzare con la direttrice di Palazzo Marigliano l’attenzione su un prossimo convegno in rete sul tema: Archivisti, filosofi e storici per un confronto sul valore delle carte

Le nostre reti sono collegate anche con Barcellona, e con studiose in Portogallo, e a Madrid, a Parigi, a Londra, e in Grecia. Al tempo stesso il progetto ci vede collocati a confrontarci anche con la Società delle Storiche e delle Letterate. La dott.ssa Basile segue e coordina in prima persona tutti i seminari anche a livello nazionale e l’Associazione Eleonora Pimentel che lei presiede da 15 anni è  all’interno di un Comitato per i Diritti a Roma creato dal Console Calamai. Siamo in contatto anche con la Fondazione Basso di Roma.

Le antropologhe di Napoli continuamente lavorano ai nostri seminari in Istituto. Sono la prof.ssa Gianfranca Ranisio, la prof.ssa Fulvia D’Aloisio, la prof.ssa Mimma Borriello e la prof.ssa Amalia Signorelli. Le ospiti tantissime tutte in campo accademico come la prof.ssa Rossella Del Prete e la prof.ssa Lidia Curti registrate regolarmente  negli Archivi dell’Istituto e nei nostri Archivi  personali dove raccogliamo videoregistrazioni a cura della dott.ssa  Maria Rosaria Rubulotta.

Con noi la storica del cinema Anna Forgione, le bibliotecarie preziose per i loro suggerimenti come Rosanna De Longis da Roma e Maria Santucci a Castel di Sangro.

Abbiamo bisogno di sponsor che ci sostengano e aiutino nel realizzare un osservatorio permanente dei diritti che troverà collocazione di studiose e reti telematiche con università straniere presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli

Con noi in rete realtà dalla grande valenza culturale.

Ci siamo interrogate anche sul denominatore comune tra il burqua, l’hijab e il chador per approdare al fatto che sono tutti sinonimi di quello che si chiama “l’abito islamico” quello stesso che ha suscitato e ancora suscita un appassionato dibattito in Europa..

Siamo in contatto con giornaliste a livello europeo nel tentativo di analizzare i temi concernenti la comunicazione e i diritti. (Importante il contributo di Nella Condorelli). Avremo in autunno 2014 due convegni, uno riguardante i mass media ed uno concernente la rete delle bibliotecarie in Italia. (compreso il Fondo della Soggettività Femminile presente alla Biblioteca di Napoli).

La vicinanza con la studiosa Rada Ivekovic (Autopsia dei Balcani) ci conforta nell’analisi delle modalità della progressiva disgregazione della Iugoslavia nelle loro implicazioni sociali, psicologiche e culturali.

Con la studiosa Gabriella Musetti di Trieste abbiamo presentato ed approfondito un Testo “Donne di frontiera” vita-società-cultura-lotta politica nel territorio del confine orientale italiano nei racconti delle protagoniste. (Testo presentato a Narni).

Siamo entrate in una rete di donne d’Europa con la Slovenia e Croazia attraverso la nostra Associazione Eleonora Pimentel.

Nella ricerca sul movimento delle donne in Tunisia, fatta con Maria Grazia Ruggerini e Dorra Mahfoudh ci si è posti l’interrogativo su quali orientamenti assume la vita sociale tunisina, essendo ormai esaurita la fase propulsiva della modernizzazione post-coloniale a direzione statale, simboleggiata nella regione dal modello di sviluppo avviato dalla rivoluzione nasseriana e nel paese dall’opera e dalla figura di Bourguiba. La prima specificità è quella della stessa cultura delle donne che si definisce nei confronti della cultura dominante maschile. Si tratta di un’affermazione di specificità che innanzitutto si esplicita resistendo al dominio della cultura maschile. Essa consiste poi nell’affermazione della soggettività femminile che esplicita il proprio rifiuto di sottomettersi a questo dominio. Le donne difendono così la propria soggettività e peculiarità nei confronti di un dominio i cui aspetti più caratterizzanti non sono solo di ordine culturale ma anche sociale.

Da Djerrari Benabdenhi  abbiamo un’analisi dei diritti di cittadinanza e doveri di cittadina. Le donne marocchine devono affrontare scontri tra la modernità e la tradizione, dove il Medio Evo si mescola al futuro. Le disparità sono indicate da questi indicatori : -sette donne su dieci di meno di 25 anni sono analfabete con una percentuale di analfabetismo del 55%

-       due donne segretarie di stato

-       il 5% dei posti di direttore generale e il 10% dei posti intermedi nella funzione pubblica sono occupati da donne

-       due donne alla Camera dei rappresentanti nel 2001

-       due donne nella Camera dei consiglieri

-       le donne coinvolte nella gestione locale rappresentano solo lo 0,34 degli eletti

-       il 20% circa dei capifamiglia sono donne

-       una percentuale di celibato di più del 40% che ha tendenza a femminilizzarsi soprattutto nelle città

Con atti concreti (come la creazione di centri di ascolto, di centri di accoglienza, di centri di formazione alla leadership, di cooperazione, di produzione,di strutture per il piccolo credito, di fondi di garanzia) le donne riabilitano la loro partecipazione  e riconquistano la loro parte di responsabilità nel futuro collettivo.

Vorrei anche pensare alle donne italiane immigrate come abbiamo fatto nei nostri seminari con Adriana Buffardi responsabile del dialogo interculturale per la Regione Campania, con la preziosa collaborazione della dott.ssa Maria Rosaria De Divitiis pass direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli, con la sociologa Renate Siebert. e la sociologa Donatella Barazzetti.

Inoltre non è mancata la visualizzazione nei nostri seminari dell’apporto delle letterate e delle scrittrici famose coma Dacia Maraini. Non è mancato il contributo e omaggio alla poesia di Alda Merini. Non manca ancora una rivisitazione del pensiero di Pier Paolo Pasolini con l’attualità del suo pensiero in campo sociale e culturale con la presenza in Istituto Filosofico del poeta Elio Pecora e della attrice Maddalena Crippa attenta scrutatrice della cultura del ‘900.

Non manca l’appuntamento con Lia Levi che per venti anni ha diretto al Rivista Shalom.

La tela del mediterraneo fonda le sue ragioni sul reale contributo della rete di donne-studiose che dedicano ed hanno dedicato la loro passione alla ricerca.

Negli ultimi mesi la dott.ssa Basile si è recata spesso a Firenze per un approfondimento sulla figura di Simone Weil dopo aver fatto un seminario in Istituto. È a Firenze in continuo contatto con una grande studiosa Gabriella Fiori per videoregistrare le sue analisi sul pensiero della Weil.

Le filosofe sono un osservatorio interessante per ripartire ad analizzare temi pregnanti all’interno del panorama sulla Storia delle Donne. Abbiamo inserito anche un approfondimento su Hannah Arendt insieme con Chiara Zamboni e Lidia Curti.

La dott.Basile cura altresì un Archivio di Storia delle donne, che ha già al suo attivo un lavoro in rete con gli Archivi di Stato di tutta la Regione Campania (Progetto Dracma) e con la Soprintendenza Archivistica per la Campania quando la dott.ssa Basile è stata nominata Presidente della Consulta della Regione Campania per le Pari Opportunità.

La dott.ssa Esther Basile si reca a Convegni nazionali per portare il contributo dei Lavori sulla Tela del mediterraneo come è stato a Cosenza, a Firenze, a Gaeta, a Roma, a Torino, a Narni,  alla Biblioteca di Castel di Sangro, a Trieste.

Desideriamo pubblicare oltre al Materiale che abbiamo già su DVD un testo che racchiuda l’intera produzione dei nostri seminari, convinte dell’utilità del nostro progetto e della sua diffusione.

Abbiamo ideato un festival della letteratura e saggistica al femminile a Narni in Umbria

Con Medaglia del Presidente della Repubblica dal Titolo Alchimie e linguaggi di donne,

su Temi anche specifici del Mediterraneo.

In autunno inauguriamo un osservatorio sul mediterraneo in Istituto Filosofico nostro traguardo.

Molte le studiose che aderiscono al progetto e le artiste e artisti come Giovanna Piromallo, Roberta Basile, Silia Pellegrino, Simone Zaccarella, Lello Esposito etc...

Francesca Pacini - giornalista, art director.

Francesca Pacini è giornalista, art director, docente. Sempre in moto, vive e lavora tra Roma e le Marche, dividendosi fra più contesti, tutti però legati alla parola e all'immagine che a volte la accompagna. Non trova mai pace: il suo motto è "lavori in corso".

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